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Riportatelo a casa!

E-BookEPUBDRM AdobeE-Book
176 Seiten
Italienisch
Athesia-Tappeiner Verlagerschienen am29.05.20241. Auflage
20 ottobre 1944 Il 71° squadrone caccia americano decolla dall'aeroporto di 'Salsola' in Foggia per una missione operativa, Destinazione Regensburg, Germania. L'ordine è quello di bombardare un deposito di carburante del Reich. Ma transitando lungo la Val Sarentino (BZ), la flotta, composta da 71 Bombardieri B-17, le temute 'Fortezze Volanti', scortate da 92 caccia 'Lockheed P-38 Lightning, incappa nella contraerea della famigerata 'Flack' tedesca. Tre aerei vengono abbattuti. Un solo pilota si salva, Anno 2019 L'Agenzia DPAA americana viene incaricata dal Congresso di cercare il Tenente Lowell S. Twedt, considerato 'Missing in Action' (disperso in azione) e di riportare i suoi resti a casa. Un team composto da 25 esperti americani raggiunge la Val Sarentino per le operazioni di ricerca e recupero. Le ricerche hanno avuto successo grazie all'aiuto del Maresciallo dei Carabinieri - Comandante della Stazione di Sarentino. Una vicenda entusiasmante e carica di suspense, ma, soprattutto, una storia vera.

Giampaolo Clerico, 51 anni, laureato in Psicologia, è un Maresciallo Maggiore dell'Arma dei Carabinieri in servizio attivo da circa 30 anni, appassionato, tra le altre cose, di lettura e scrittura. All'epoca degli eventi narrati era il Comandante della Stazione Carabinieri di Sarentino. Esperto di lingue inglese, tedesca, francese e portoghese, poté ben rapportarsi con le varie Autorità Americane intervenute per le ricerche dei resti del pilota. Pluri decorato per operazioni e meriti di servizio, fu impiegato in varie missioni operative nei Balcani e integrato per 2 anni nella Missione di Pace 'Joint Enterprise' sotto l'egida KFOR-NATO in Kosovo.
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Verfügbare Formate
BuchKartoniert, Paperback
EUR18,00
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EUR12,99

Produkt

Klappentext20 ottobre 1944 Il 71° squadrone caccia americano decolla dall'aeroporto di 'Salsola' in Foggia per una missione operativa, Destinazione Regensburg, Germania. L'ordine è quello di bombardare un deposito di carburante del Reich. Ma transitando lungo la Val Sarentino (BZ), la flotta, composta da 71 Bombardieri B-17, le temute 'Fortezze Volanti', scortate da 92 caccia 'Lockheed P-38 Lightning, incappa nella contraerea della famigerata 'Flack' tedesca. Tre aerei vengono abbattuti. Un solo pilota si salva, Anno 2019 L'Agenzia DPAA americana viene incaricata dal Congresso di cercare il Tenente Lowell S. Twedt, considerato 'Missing in Action' (disperso in azione) e di riportare i suoi resti a casa. Un team composto da 25 esperti americani raggiunge la Val Sarentino per le operazioni di ricerca e recupero. Le ricerche hanno avuto successo grazie all'aiuto del Maresciallo dei Carabinieri - Comandante della Stazione di Sarentino. Una vicenda entusiasmante e carica di suspense, ma, soprattutto, una storia vera.

Giampaolo Clerico, 51 anni, laureato in Psicologia, è un Maresciallo Maggiore dell'Arma dei Carabinieri in servizio attivo da circa 30 anni, appassionato, tra le altre cose, di lettura e scrittura. All'epoca degli eventi narrati era il Comandante della Stazione Carabinieri di Sarentino. Esperto di lingue inglese, tedesca, francese e portoghese, poté ben rapportarsi con le varie Autorità Americane intervenute per le ricerche dei resti del pilota. Pluri decorato per operazioni e meriti di servizio, fu impiegato in varie missioni operative nei Balcani e integrato per 2 anni nella Missione di Pace 'Joint Enterprise' sotto l'egida KFOR-NATO in Kosovo.
Details
Weitere ISBN/GTIN9788868397937
ProduktartE-Book
EinbandartE-Book
FormatEPUB
Format HinweisDRM Adobe
Erscheinungsjahr2024
Erscheinungsdatum29.05.2024
Auflage1. Auflage
Seiten176 Seiten
SpracheItalienisch
Dateigrösse18935 Kbytes
Artikel-Nr.15430243
Rubriken
Genre9200

Inhalt/Kritik

Leseprobe

PREAMBOLO
20 ottobre 1944

Il sottotenente Lowell Sawyer Twedt, pilota di stanza presso il Primo Gruppo del Settantunesimo Squadrone Caccia della U.S. Air Force avente base operativa presso l´aeroporto Salsola di Foggia, aveva compiuto ventisette anni da poco più di un mese e si stava preparando psicologicamente per affrontare l´imminente missione operativa ad alto rischio. Di buon´ora era intento a controllare che il proprio bombardiere Lockheed P-38 Lightning fosse in perfetto assetto operativo e funzionale. Seguendo attentamente le operazioni di caricamento dell´armamento da parte dei tecnici armaioli, il suo pensiero era rivolto alla moglie e al figlioletto William, di appena cinque anni.

Quella fredda e uggiosa mattina di ottobre, il sottotenente Lowell sentiva un peso sullo stomaco, un senso di disagio crescente e premonitore, tanto che non fece neppure colazione.

«Che succede Lowell? Ti vedo pensieroso», gli chiese il sottotenente William Wisner, detto Billy, suo amico e compagno di mille avventure fin dai tempi dell´accademia di volo e prossimo compagno di missione.

«Tranquillo Billy», Lowell fece un sorriso tirato, «nulla di che, solamente una strana sensazione. Sarà l´adrenalina pre missione».

«Stai sereno Lowell, sarà una passeggiata!», ribatté William, «ricordati che sei un pilota della U.S. Air Force, la migliore al mondo!»

Con un cenno di commiato, William lasciò Lowell ai suoi controlli, dirigendosi verso gli uffici del Comando.

Lowell ritornò ai suoi pensieri, cercando di far proprio l´ottimismo dell´amico.

«Tenente Twedt», lo chiamò il maggiore Anderson, comandante del Primo Gruppo. Assorto nei suoi pensieri, Lowell non si era nemmeno accorto del suo arrivo.

«Sissignore!», rispose Lowell.

«Alle ore otto-zero-zero in aula briefing per il mission check », così l´alto ufficiale.

«Sissignore!», ripeté Lowell dando una sbirciata all´orologio al polso. Avendo ancora mezz´ora abbondante, la dedicò ad ammirare la meraviglia di tecnologia letale a lui affidata: il famoso bombardiere P-38 Lightning. Il velivolo era un caccia pesante bimotore statunitense a largo raggio d´azione, impiegato durante la seconda guerra mondiale. Era un aereo estremamente innovativo e rivoluzionario, grazie soprattutto alla fusoliera bitrave, ai due motori a V-Allison con turbocompressori all´interno delle travi di coda e al carrello d´atterraggio a triciclo anteriore. Il pilota sedeva in un ampio abitacolo con ottima visibilità. La cabina di pilotaggio risultava torrida d´estate ma ad alta quota era gelida in qualsiasi stagione.

Riproduzione del Lockheed P-38 Lightning

L´aereo era molto stabile grazie ai due motori che, girando in senso contrario, annullavano la tendenza a imbardare, tipica dei caccia a elica monomotore, anche se i propulsori Allison erano delicati e scarsamente affidabili. Il P-38 fu probabilmente il caccia più silenzioso della storia, dato che gli scarichi erano smorzati dai turbo della General Electric , dei due motori Allison , e perdonava molti errori di pilotaggio; ma la sua velocità di rollio era troppo bassa perché potesse eccellere come caccia da duelli aerei; per questo motivo poteva cadere facilmente preda della contraerea nemica. Tale gioiello innovativo, era fortemente temuto dal Terzo Reich di Hitler, e veniva chiamato dai nazisti Gabelschwanz Teufel (diavolo dalla coda biforcuta).

In effetti, pur essendo una macchina molto pesante e grande in termini di dimensioni, risultava estremamente snella ed essenziale . Le principali innovazioni riguardavano, oltre i motori con turbocompressori, gli ipersostentatori e gli scambiatori di calore nei bordi d´entrata delle ali; i radiatori di raffreddamento erano collocati nelle travi di coda.

In una piccola gondola centrale c´erano l´abitacolo e l´armamento: un cannone Madsen da ventitré millimetri e quattro mitragliatrici Browning sistemati davanti al pilota. Il Lightning aveva un´ardita struttura a doppia trave per la fusoliera e un´ala, che era trapezoidale allungata. I piani di coda verticali erano doppi e collegati tra di loro da un unico piano orizzontale.

Il sedile non era eiettabile, perché non era ancora stato inventato. In caso di emergenza, il pilota, già equipaggiato di paracadute, avrebbe dovuto sganciare il cupolino dell´abitacolo, mettersi in piedi sul sedile e, mani al petto, darsi uno slancio all´esterno per poi aprire il paracadute.

Riscossosi dai propri pensieri, Lowell si accorse appena in tempo che mancava una manciata di minuti al briefing. Con passo spedito raggiunse la palazzina Comando, oltrepassò gli uffici amministrativi ed entrò nell´ultima stanza a destra del lungo corridoio dove, appesi ai muri, si potevano ammirare innumerevoli quadretti di scene di combattimenti aerei e ritratti di eroi di guerra.

Entrò nella gigantesca sala conferenze, utilizzata anche come sala situazione , dalla quale pervenivano tutti gli ordini operativi di missioni, avvicendamenti di personale, armamenti e quant´altro. Tutte le pareti attorno erano tappezzate di cartine topografiche operative. Il maggiore Anderson, appoggiato alla cattedra principale, scorgendo entrare Lowell gli fece cenno di prendere posto nell´ordinato schieramento di sedie a schienale alto di colore beige, posizionato di fronte a lui.

Lowell prese posto in prima fila tra l´amico William Wisner e un terzo pilota, da pochi giorni assegnato al Primo Gruppo Caccia, tale Vergil O. Olson.

Tutt´attorno, lateralmente e sulle file posteriori, sedevano i settecentodieci membri di equipaggio dei settantuno bombardieri B-17, le famose Fortezze Volanti dell´aviazione militare statunitense, anch´essi impegnati nella missione che il maggiore Anderson era in procinto di delineare, e altri ottantanove piloti di altrettanti ottantanove caccia P-38.

Tutti i caccia e i bombardieri erano stati divisi in squadroni.

«Signori, ben arrivati.» Il maggiore Anderson cominciò il briefing operativo pre missione, rendendo note solamente pochissime informazioni, essenziali per il compimento della missione stessa, e mantenendo il riserbo sulle altre di più ampio sviluppo operativo, cosicché, qualora i piloti fossero caduti in mano nemica, non avrebbero potuto riferire nulla. Neanche sotto tortura.

«Per chi non mi conoscesse ancora, sono il maggiore Paul J. Anderson, comandante del Primo Gruppo Caccia di questa base operativa. Qui in mano ho il dispaccio operativo per la missione odierna e per la quale, signori, avete avuto l´onore e l´onere di essere stati selezionati, tra i migliori piloti di caccia degli U.S. Air Force.»

Gli sguardi attenti dei piloti, concentrati sulle labbra del maggiore Anderson, denotavano che le parole appena pronunciate avevano provocato in loro un tale senso di fierezza capace anche di strappare quel velo di apprensione per ciò che la missione avrebbe comportato. Le parole del maggiore Anderson fecero breccia e rincuorarono i loro animi con il calore dell´orgoglio di appartenere a quello straordinario corpo d´élite.

Bombardiere B-17 (Fortezza Volante)

«La missione operativa a cui oggi, signori, siete stati chiamati a prendere parte, se portata a termine come tutti ci aspettiamo, passerà alla storia come la più grande operazione di bombardamento ad alta quota sinora mai eseguita. È stata denominata Missione nr. 1198 . L´Alto Comando vi chiede di raggiungere Regensburg, in Germania, e di bombardare il principale deposito di carburante del Reich, impedendo di fatto i rifornimenti tattici ai mezzi militari tedeschi. Quel farabutto di Hitler, grazie a voi, annuserà per qualche giorno un bel po´ di fumo.» Il maggiore sorrise chiudendo la mano destra a pugno e piegando il braccio in segno di vittoria.

«Le coordinate di volo vi verranno rese note durante il volo con trasmissione radio criptata. Tenente Twedt, tenente Wisner, tenente Olson: voi e gli altri ottantanove piloti dei P-38 avrete il compito di scortare e proteggere i settantuno bombardieri. Il punto critico sarà il sorvolo della Val Sarentino nei pressi di Bolzano, in pieno territorio nemico. Esattamente qui.»

Presa una stecca fine e lunga di legno, la puntò su di una mappa tattica appesa al muro, indicando una lunga e stretta valle.

«Attraverso questa valle potrete raggiungere l´Austria in parziale protezione delle alte vette a sinistra e a destra», affermò il maggiore.

«Unico punto ad alto rischio della valle, punto dove dovrete porre la massima attenzione, è il transito, alle vostre ore quindici, a fianco di questa vetta.»

La stecca del maggiore si spostò sulla mappa e si fermò sulla cima Rodella con i suoi 2.200 metri. Proseguì a spiegare: «In zona boschiva su questa cima, a fronte valle, sul Renon, la nostra Intelligence ha registrato attività da parte della Flak Kompanie delle Waffen SS. Quelli sono peggio dei segugi, se subodorano la vostra presenza, non vi mollano finché non siete stati abbattuti...»,...
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