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Le donne di Fanis

Storie e leggende dalle Dolomiti - Klappenbroschur.
BuchKartoniert, Paperback
160 Seiten
Italienisch
Edition Raetiaerschienen am30.11.2020
Fin dalla sua infanzia Anita Pichler era a conoscenza delle arcane storie di cui è circonfuso il leggendario regno di Fanis, che in epoca arcaica si estendeva intorno all omonimo gruppo montuoso nelle Dolomiti, tra la Val Badia e Cortina d Ampezzo. Si tratta di un cospicuo patrimonio di leggende e favole compreso nella secolare tradizione orale ladina, di cui tuttavia si conservano solo frammenti. A partire da questi frammenti, integrandoli e disseppellendone gli strati originari, Pichler compone un preciso quadro narrativo, offrendoci una nuova, affascinante versione dell epopea di Fanis e del suo antico popolo, gli operosi e pacifici Fanes. Frutto di un rigoroso lavoro filologico, prende così forma un universo magico di semidivinità cosmogoniche e di esseri primigeni, di animali totemici e di riferimenti simbolici a una piena fusione tra uomo e natura. E si fa largo un inedita interpretazione lirico-matriarcale che situa al centro del racconto tredici enigmatiche figure femminili, creature selvagge e metamorfiche appartenenti a un tempo prima del tempo , a un luogo mitico e primordiale in cui collocare una possibile idea dell Inizio. L appendice critica di Ulrike Kindl ricostruisce l origine delle saghe e la vicenda legata alla loro ricezione, e ci mostra i diversi volti assunti dalle donne di Fanis nel corso della trasmissione ora - le e scritta delle loro gesta, evidenziando un sostratolinguistico e culturale nutrito di molteplici influssi e contaminazioni.mehr

Produkt

KlappentextFin dalla sua infanzia Anita Pichler era a conoscenza delle arcane storie di cui è circonfuso il leggendario regno di Fanis, che in epoca arcaica si estendeva intorno all omonimo gruppo montuoso nelle Dolomiti, tra la Val Badia e Cortina d Ampezzo. Si tratta di un cospicuo patrimonio di leggende e favole compreso nella secolare tradizione orale ladina, di cui tuttavia si conservano solo frammenti. A partire da questi frammenti, integrandoli e disseppellendone gli strati originari, Pichler compone un preciso quadro narrativo, offrendoci una nuova, affascinante versione dell epopea di Fanis e del suo antico popolo, gli operosi e pacifici Fanes. Frutto di un rigoroso lavoro filologico, prende così forma un universo magico di semidivinità cosmogoniche e di esseri primigeni, di animali totemici e di riferimenti simbolici a una piena fusione tra uomo e natura. E si fa largo un inedita interpretazione lirico-matriarcale che situa al centro del racconto tredici enigmatiche figure femminili, creature selvagge e metamorfiche appartenenti a un tempo prima del tempo , a un luogo mitico e primordiale in cui collocare una possibile idea dell Inizio. L appendice critica di Ulrike Kindl ricostruisce l origine delle saghe e la vicenda legata alla loro ricezione, e ci mostra i diversi volti assunti dalle donne di Fanis nel corso della trasmissione ora - le e scritta delle loro gesta, evidenziando un sostratolinguistico e culturale nutrito di molteplici influssi e contaminazioni.
Details
ISBN/GTIN978-88-7223-359-7
ProduktartBuch
EinbandartKartoniert, Paperback
Erscheinungsjahr2020
Erscheinungsdatum30.11.2020
Reihen-Nr.107
Seiten160 Seiten
SpracheItalienisch
Gewicht218 g
Artikel-Nr.55860311
Rubriken

Autor

Anita Pichler (1948-1997), meranese, è stata una delle prime scrittrici della generazione del dopoguerra ad acquisire notorietà fuori dai confini dell Alto Adige. Autrice sensibile e poliedrica, la sua opera - il cui influsso sulla letteratura sudtirolese è stato ed è tuttora determinante - ha saputo suscitare consensi entusiastici ma anche pungenti critiche. Laureata in Germanistica e Slavistica a Ca Foscari, è stata inoltre redattrice editoriale, traduttrice e lettrice universitaria. Anima inquieta, ha avuto una vita breve ed errabonda, trascorsa tra la terra natia, Trieste, Venezia, la Svizzera e Berlino, dove è stata borsista presso la Humboldt-Universität e dove ha collaborato con il drammaturgo Heiner Müller.